(Rapporto 2003)

 

INTRODUZIONE

L’Audit Civico 2003

 

1. Dalla sperimentazione alla diffusione

Nel 2003, per la prima volta, è stata offerta a tutte le aziende sanitarie la possibilità di partecipare al programma dell’Audit Civico, sviluppato nel quadro della collaborazione iniziata nel 2000, e tuttora in atto, tra Cittadinanzattiva e AstraZeneca. 

Il primo ciclo sperimentale, realizzato nel 2001 con la collaborazione di dodici aziende sanitarie, è stato finalizzato alla definizione e alla prova sul campo del quadro teorico e metodologico. Gli esiti ottenuti hanno confermato la concreta fattibilità di una valutazione della azione delle aziende sanitarie che ha come protagonisti i cittadini e come quadro di azione la collaborazione tra organizzazioni civiche e aziende sanitarie.

Con la seconda sperimentazione, attuata nel 2002 con la partecipazione di tredici aziende, si è inteso collaudare ulteriormente questo strumento e, nello stesso tempo, approfondire le conoscenze sulle aziende sanitarie del nostro paese, verificando i risultati ottenuti nella precedenza esperienza. Si è voluto sperimentare fra l’altro la possibilità di mobilitare una componente civica anche in assenza di una organizzazione preesistente del Tribunale per i diritti del malato. E’ stato anche approfondito il tema degli effetti concreti dell’Audit Civico attraverso una raccolta degli interventi effettuati nelle aziende sanitarie dell’Audit 2001 sulla base delle indicazioni emerse dalla valutazione. Con il secondo ciclo sperimentale, si è potuto constatare che la metodologia poteva essere applicata alla generalità delle aziende e non doveva essere limitata esclusivamente alle realtà in cui si verificavano condizioni eccezionalmente favorevoli.

Nulla impediva quindi che nel 2003, la proposta di adozione dell’Audit Civico potesse essere estesa all’universo delle aziende sanitarie, come in effetti è stato fatto. L’interesse incontrato è stato rilevante: circa cinquanta aziende hanno risposto al bando, oltre trenta hanno partecipato ai corsi di formazione insieme alla componente civica, avviando successivamente il ciclo di valutazione, e ventidue aziende hanno concluso i lavori in tempo utile per la redazione di questo rapporto. Associando la praticabilità già verificata nei primi due cicli con l’interesse è legittimo ritenere che l’Audit Civico possa divenire una procedura, per così dire, routinaria di valutazione dell’azione delle aziende sanitarie.

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